Ai Carmini - page 9

Gli inizi
I primi tempi non furono affatto facili: con la chiesa di SanGiacomo se
ne andò anche la canonica, insieme apartedel beneficioparrocchiale (l’in-
siemedi proprietàdestinate almantenimentodel parroco); inoltre l’ex con-
vento carmelitano fudestinato a caserma,mentre la parrocchia –oltre alla
Chiesa e alla Sagrestia – conservava unicamente il piano terra del chiostro
con le stanze annesse, cioè la Scoletta e la Sala del Capitolo, nella cui cap-
pella fu ricavato l’ufficio parrocchiale. Il parroco e gli altri sacerdoti dove-
vano vivere in appartamenti privati, a proprie spese. Solo nel 1860 il
governo austriaco si decise a cedere il grande stanzone sopra la Scoletta,
finoadallora adibitoa cameratamilitare, le cui latrine a causadi pesanti in-
filtrazioni d’acqua avevanomesso gli affreschi sottostanti in serio pericolo
provocando gravi danni. Solo all’inizio del ’900 vennero restituiti gli altri
locali del chiostro, che fu riadattato a casa canonica ed abitazione per i sa-
grestani
1
.
La soppressione del ConventoCarmelitano lasciò in sospeso due lavori
molto onerosi economicamente, uno già iniziato e l’altro ancora in fase di
progetto, anche semolto urgente: la realizzazione dell’altaremaggiore con
il nuovo presbiterio ed il rifacimento completo della cupola.Ma andiamo
conordine.
L’altare
2
Il progettodi costruireunnuovo,monumentale altare eranato fra la fine
del ’700 e gli inizi del secolo successivo ad opera dei padri Carmelitani.
9
1
Cfr.C.G
ASPAROTTO
,
S.MariadelCarmine diPadova
, Padova,TipografiaAntoniana,
1955, p. 362-366.
2
Lenotizie circa la costruzionedel nuovoaltare sono tratteda:G
ASPAROTTO
,
S.Maria
del Carmine
cit., p. 363-365 e da “
Il Santuario del Carmine e laMadonna dei Lumini nel
culto dei padovani –Memorie storiche edite nella fausta occasione della solenne incoronazione
della benedetta immagine”
, Vicenza,Tipografia PontificiaVescovile S. Giuseppe, 1927.
I...,II,1,2,3,4,5,6,7,8 10,11,12,13,14,15,16,17,18,19,...78
Powered by FlippingBook