Orari S. Messe

Domenica e festivi:
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Foglietto parrocchiale

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Domenica 26 gennaio 2020

 

Parola vivente - Le letture della domenica
 
 
Carissimi fratelli e sorelle,
 la prima lettura (Isaia 8,23b-9,3) contiene una profezia sulla venuta del Messia che viene riportata quasi per intero nel Vangelo di oggi (Matteo 4,12-23) per dimostrare che Gesù è veramente l'inviato di Dio venuto a portare nuove prospettive di vita e una nuova speranza non solo al popolo eletto, ma a tutti, senza distinzione. Sì, perché non è un caso che il Cristo (traduzione greca dell'ebraico Messia) debba venire da una regione periferica della terra d'Israele, posta all'incrocio delle grandi strade carovaniere del tempo (una specie di grande snodo ferroviario di oggi), di cui viene nominata l'arteria principale - la via del mare - che metteva in comunicazione l'Egitto con la Siria e l'Asia Minore (attuale Turchia) e all'altezza della Galilea (chiamata anche terra di Zabulon e Neftali dal nome delle due tribù che l'avevano abitata anticamente) si incrociava con l'altra grande strada di allora, quella che portava verso oriente, da cui arrivavano merci dalla Persia e persino dall'India e dalla Cina (non a caso era chiamata anche "via della seta"). Era insomma una terra di confine e uno snodo commerciale, dove per forza di cose la popolazione era mista, con una maggioranza di ebrei accanto a una consistente minoranza di persone provenienti da ogni dove, soldati romani mandati presidiare le strade e il confine, mercanti siriaci, greci e orientali che svolgevano lì la loro attività e vi avevano messo su casa: per questo veniva chiamata con disprezzo Galilea delle genti, visto che i non ebrei venivano chiamati appunto così, "le genti". E non è neppure un caso che Gesù si sia portato proprio nel territorio che più era abitato da questa popolazione mista, cioè il Lago di Genesaret che era chiamato anche Mare di Galilea perché aveva le caratteristiche proprie del mare, a partire da forti venti e frequenti tempeste. E' chiaro quindi che  fin dall'inizio Gesù manifesta la volontà di annunciare il Vangelo a tutti, senza distinzione di nazionalità, lingua o religione: l'unica cosa richiesta era la conversione, cioè la volontà di cambiare vita di fronte al manifestarsi del Regno dei cieli, cioè della presenza autorevole di Dio che in Gesù Cristo offre a tutti il suo amore e la sua stessa vita.
Ovviamente il "mare di Galilea" era anche zona di pesca, ed è proprio fra i pescatori che Gesù ha scelto i suoi primi discepoli. Ci si può chiedere il perché, ed è presto detto: i pescatori - soprattutto a quel tempo dove non c'erano barche dotate di sonar e computer per individuare i banchi di pesci, né carrucole a motore per tirare su le reti - gettano la rete sperando che i pesci vi restino impigliati, non possono costringerli a farsi catturare; era un'attività paziente e faticosa, le reti  - pesanti perché fradice d'acqua - venivano tirate su a mano, e a volte dentro non c'era quasi niente, ma loro si spostavano e le calavano di nuovo, e così per tutto il giorno. "Vi farò pescatori di uomini" dice Gesù a Pietro ed Andrea: la rete allora diventa il Vangelo, che viene divulgato con una faticosa attività di annuncio e predicazione, senza imporlo a nessuno, ma proponendolo con pazienza e determinazione, senza mai stancarsi. Con la differenza che i pesci che incappano nella rete del pescatore trovano la morte, mentre le persone che scoprono il Vangelo ottengono la vita, e una vita così grande e forte da perdersi nell'eternità. Ma anche dopo essere tornati a riva, i pescatori non avevano ancora finito il proprio lavoro, perché c'era anche un'altra incombenza, pressoché quotidiana: riparare le reti che spesso dopo un giorno di pesca presentavano qualche squarcio;e d è proprio mentre si dedicano a questa attività che Giacomo e Giovanni vengono chiamati. Così chi si fa "catturare" dalla rete del Vangelo scopre un po' alla volta di essere parte di un'altra rete, la comunità cristiana di cui ogni credente è un nodo collegato agli altri da fili di amore e solidarietà; ma è una rete fragile, che si può spezzare a causa di gelosie, liti e incomprensioni. Nella seconda lettura (1Corinzi 1,10-13.17) san Paolo rimprovera i cristiani della comunità di Corinto (da lui fondata pochi anni prima) perché hanno dimostrato di essere una rete squarciata in più pezzi, in gruppi che si guardavano in cagnesco l'uno con l'altro; da qui un forte richiamo all'unità. Ecco perché il "pescatore di uomini" - prete, suora, vescovo, papa, ma anche ogni cristiano di buona volontà che sia cosciente di essere un nodo (e tutti i nodi sono importanti allo stesso modo) della grande rete della Chiesa - deve sempre tendere a ricucire gli strappi, a sedare le liti, a evitare in se stesso e negli altri comportamenti che potrebbero nuocere all'armonia e alla vita stessa della comunità. E questa è una regola da seguire sempre. Pace e bene a tutti.
Il parroco don Alberto

 

Avvisi Parrocchiali
Al pozzo del cuore di Dio: intenzioni raccolte in chiesa, consegnate alle Suore Elisabettine per la preghiera personale e comunitaria; Rosario chiesa di S. Giuseppe (via Vendramini) I sabato del mese ore 9,30.
 
Pulizie della Basilica: primo mercoledì del mese, ore 8,30.
 
Catechesi dei ragazzi dalla prima alla quinta elementare: ogni mercoledì dalle 16,45 alle 17,45 in patronato.
 
Gruppo medie "tempo della fraternità: ogni due domeniche, dalla S. Messa delle 11,00 alle ore 13,00 o 15,00. Prossimo incontro domenica 2 febbraio ore 11,00 - 15,00 con pranzo.
 
Catechesi degli adulti: ogni lunedì alle ore 16,00 nella Sala del Capitolo . Il tema dell'anno è l'approfondimento del significato del nostro battesimo.
 
Gruppo Adulti di Azione Cattolica, aperto a tutti: martedì ore 17,30 nella Sala Parrocchiale: confronto sulle letture della domenica seguente.
 
Gruppo terza età "Lavoro e sorriso": ogni giovedì dalle ore 16,00 alle 18,00 nella Sala Parrocchiale.
 
Incontri per gli adolescenti: domenica ore 18,00 nella Sala Parrocchiale.
 
Oggi alle 10,00 si tiene l'incontro per genitori (seguiti dagli accompagnatori degli adulti) e ragazzi (con le catechiste) di terza elementare. Nella S. Messa delle ore 11,00 i ragazzi riceveranno il crocifisso, seconda tappa del loro avvicinamento alla celebrazione dei Sacramenti di Prima Comunione e Cresima, che riceveranno in quinta elementare nella domenica successiva alla Pasqua.
 
Oggi a Piove di Sacco si tiene la Marcia diocesana per la Pace: partenza ore 15,00 dalla parrocchia di S. Anna, arrivo in Duomo dove il vescovo celebrerà la S. Messa alle ore 17,00.
 
Domenica prossima 2 febbraio è la festa della Presentazione di Gesù al Tempio, detta anche Candelora. In quest'occasione si celebra la Giornata per la vita consacrata.  Le candele verranno benedette:
alla S. Messa prefestiva (sabato 1 ore 19,00) in forma semplice, senza processione; le candele avanzate verranno messe in un cesto davanti all'Altare della Madonna perché il giorno dopo chi vuole se ne prenda una da portare a casa come segno di benedizione;
alla S. Messa delle 11,00 di domenica 2, che inizierà in fondo alla basilica dove dopo l'accensione e la benedizione delle candele faremo una breve processione fino all'altare. Anche in questo caso le candele avanzate verranno messe in un cesto davanti all'Altare della Madonna a disposizione dei fedeli delle Ss. Messe successive.
 
Domenica prossima è la Giornata per la vita: grazie all'impegno di alcuni volontari, in fondo alla Basilica sarà possibile trovare materiale informativo e fare un'offerta per il Progetto Gemma.
 

 

 

 

 

 

 

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