Domenica 19 gennaio 2020
nella seconda lettura (1Corinzi 1,1-3) san Paolo saluta i cristiani di Corinto definendoli "santi per chiamata". Santo significa separato ed è un termine che si applica in primo luogo a Dio, il "tre volte Santo" come ripetiamo nella S. Messa: Santo Santo Santo il Signore Dio dell'universo...". Dio cioè sta in una dimensione diversa dalla nostra, che non a caso chiamiamo "aldilà" e che non riusciamo a definire in nessun altro modo: come fai a capire una dimensione eterna ed infinita dove non c'è né un prima né un poi perché manca il tempo e dove non ci sono né un "avanti-indietro" né un "destra-sinistra" perché lo spazio è assente? Eppure proprio da quell'aldilà inesprimibile Dio si è fatto presente e percepibile in mezzo a noi in "carne ed ossa" attraverso la persona di Gesù Cristo, vero Dio perché generato da Padre, vero uomo perché nato da una donna, Maria Madre di Dio. Allora chi sono i santi? Sono quelli che si sforzano di stare dalla parte di Dio perché si sono sentiti chiamare da Gesù a seguirlo. Questa chiamata è rivolta a tutti, ma non tutti vi rispondono positivamente: è il Vangelo e risuona da duemila anni, viene annunciato in tutto il mondo e in tutte le lingue e costituisce il richiamo costante e sempre attuale a diventare "santi", cioè a stare dalla parte di Dio mettendo in pratica quanto Gesù ci ha detto ed insegnato. Nel Vangelo (Giovanni 1,29-34) Gesù viene definito da Giovanni Battista come "l'Agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo" Questa immagine evoca soprattutto l'agnello pasquale che veniva e viene immolato in ogni famiglia ebraica e mangiato durante la cena pasquale, e aveva il significato di un'offerta a Dio per il perdono dei peccati. Ora Gesù è il nuovo e definitivo Agnello di Dio, la cui morte e risurrezione dà al mondo una nuova occasione, una concreta speranza di "ripartire da zero". Questo Agnello toglie l'umanità da una condizione di peccato, cioè di rifiuto della parola e della volontà di Dio e attraverso l'annuncio del Vangelo apre quegli orizzonti di verità e di pace di cui parla la prima lettura (Isaia 49,3.5-6): Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all'estremità della terra". Pace e bene a tutti.