Orari S. Messe

Domenica e festivi:
8.00 - 9.30 - 11.00 - 12.15 - 19.00


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Foglietto parrocchiale

Modulo Iscrizione GREST

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PROCESSIONE DELLE PALME
Osanna al Figlio di Davide. Benedetto colui che viene nel Nome del Signore, è il Re d'Israele. Osanna nell'alto dei cieli.

La grazia del Signore nostro Gesù Cristo
l'amore di Dio Padre
e la comunione dello Spirito Santo
sia con tutti voi.
E con il tuo spirito.

Fratelli carissimi, questa assemblea liturgica è preludio alla Pasqua del Signore, alla quale ci stiamo preparando con la penitenza e le opere di carità fin dall'inizio della Quaresima. Gesù entra in Gerusalemme per dare compimento al mistero della sua morte e risurrezione. Accompagniamo con fede e devozione il nostro Salvatore nel suo ingresso nella città santa, e chiediamo la grazia di seguirlo fino alla Croce, per essere partecipi della sua risurrezione.

ORAZIONE
Dio onnipotente ed eterno, benedici questi rami di ulivo, e concedica a noi tuoi fedeli, che accompagniamo esultanti il Cristo, nostro Re e Signore, di giungere con lui alla Gerusalemme del cielo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen.

Dal vangelo secondo Matteo 
(Mt 21,1-11)
Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli ulivi, Gesù mandò due discepoli, dicendo loro: "Andate nel villaggio di fronte a voi e subito troverete un'asina, legata, e con essa un puledro. Slegateli e conduceteli da me. E se qualcuno vi dirà qualcosa, rispondete: "Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà indietro subito". Ora questo avvenne perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: "Dite alla figlia di Sion: 'Ecco, a te viene il tuo Re, mite, seduto su un'asina e su un puledro, figlio di una bestia da soma'".
I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: condussero l'asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. La folla, numerosissima, stese i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada. La folla che lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava: "Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel Nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!". 
Mentre egli entrava in Gerusalemme, tutta la città fu presa da agitazione e diceva: "Chi è costui?". E la folla rispondeva: "Questi è il profeta Gesù, da Nazaret di Galilea".
Parola del Signore

LITURGIA DELLA PAROLA
Dal libro del profeta Isaia 
(Is 50,4-7)
Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo, perché io sappia indirizzare una parola allo sfiduciato.
Ogni mattina fa attento il mio orecchio, perché io ascolti come i discepoli. Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro.
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi. Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso.
Parola di Dio

Salmo responsoriale    
dal salmo 21 (22)
Rit. 
Dio mio, Dio, mio, perché mi hai abbandonato?

Si fanno beffe di me quelli che mi vedono
storcono le labbra, scuotono il capo:
"Si rivolga al Signore; lui lo liberi,
lo porti in salvo, se davvero lo ama!". Rit.

Un branco di cani mi circonda
mi accerchia una banda di malfattori:
hanno scavato le mie mani e i miei piedi
posso contare tutte le mie ossa. Rit.

Si dividono le mie vesti
sulla mia tunica gettano la sorte.
Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, vieni presto in mio aiuto. Rit.


Annuncerò il tuo Nome ai miei fratelli
ti loderò in mezzo all'assemblea.
Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la discendenza d'Israele. Rit. 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi 
(Fil 2,6-11)
Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l'essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall'aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò e gli donò il Nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel Nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: "Gesù Cristo è Signore!", a gloria di Dio Padre.
Parola di Dio

Lode e onore a Te, Signore Gesù!
Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il Nome che è al di sopra di ogni nome. 
(Fil. 2,8-9 )

Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Matteo (Mt 26,14-27,66)
In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti e disse: "Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?". E quelli gli fissarono trenta monete d'argento. Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnare Gesù.
Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: "Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?". Ed egli rispose: "Andate in città da un tale e ditegli: 'Il Maestro dice: il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli'". I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: "In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà". Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: "Sono forse io, Signore?". Ed egli rispose: "Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito! Meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!". Giuda, il traditore, disse: "Rabbì, sono forse io?". Gli rispose: "Tu l'hai detto".
Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e, mentre lo dava ai discepoli, disse: "Prendete, mangiate: questo è il mio corpo". Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo: "Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati. Io vi dico che d'ora in poi non berrò di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi, nel regno del Padre mio". Dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.
Allora Gesù disse loro: "Questa notte per tutti voi sarò motivo di scandalo. Sta scritto infatti: 'Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore del gregge'. Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea".
Pietro gli disse: "Se tutti si scandalizzeranno di te, io non mi scandalizzerò mai". Gli disse Gesù: "In verità io ti dico: questa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte". Pietro gli rispose: "Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò". Lo stesso dissero tutti i discepoli.
Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsemani, e disse ai discepoli: "Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare". E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia. E disse loro: "La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me". Andò un poco più avanti, cadde faccia a terra e pregava, dicendo: "Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!".
Poi venne dai discepoli e li trovò addormentati. E disse a Pietro: "Così, non siete stati capaci di vegliare con me una sola ora? Vegliate e pregate, per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole". Si allontanò una seconda volta e pregò dicendo: "Padre mio, se questo calice non può passare via senza che io lo beva, si compia la tua volontà". 
Poi venne e li trovò di nuovo addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti. Li lasciò, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole. Poi si avvicinò ai discepoli e disse loro: "Dormite pure e riposatevi! Ecco, l'ora è vicina e il Figlio dell'uomo viene consegnato in mano ai peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino".
Mentre ancora egli parlava, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una grande folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo. Il traditore aveva dato loro un segno, dicendo: "Quello che bacerò, è lui: arrestatelo!". Subito si avvicinò a Gesù e disse: "Salve, Rabbì!". E lo baciò. E Gesù gli disse: "Amico, per questo sei qui!". Allora si fecero avanti, misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. Ed ecco, uno di quelli che erano con Gesù impugnò la spada, la estrasse e colpì il servo del sommo sacerdote, staccandogli un orecchio. Allora Gesù gli disse: "Rimetti la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada, di spada moriranno. O credi che io non possa pregare il Padre mio, che metterebbe subito a mia disposizione più di dodici legioni di angeli? Ma allora come si compirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?". In quello stesso momento Gesù disse alla folla: "Come se fossi un ladro siete venuti a prendermi con spade e bastoni. Ogni giorno sedevo nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. Ma tutto questo è avvenuto perché si compissero le Scritture dei profeti". Allora tutti i discepoli lo abbandonarono e fuggirono.
Quelli che avevano arrestato Gesù lo condussero dal sommo sacerdote Caifa, presso il quale si erano riuniti gli scribi e gli anziani. Pietro intanto lo aveva seguito, da lontano, fino al palazzo del sommo sacerdote; entrò e stava seduto fra i servi, per vedere come sarebbe andata a finire.
I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una falsa testimonianza contro Gesù, per metterlo a morte; ma non la trovarono, sebbene si fossero presentati molti falsi testimoni. Finalmente se ne presentarono due, che affermarono: "Costui ha dichiarato: 'Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni'". Il sommo sacerdote si alzò e gli disse: "Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?". Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: "Ti scongiuro, per il Dio vivente, di dirci se sei tu il Cristo, il Figlio di Dio". "Tu l'hai detto - gli rispose Gesù -; anzi io vi dico: d'ora innanzi vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle nubi del cielo".
Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: "Ha bestemmiato! Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia: che ve ne pare?". E quelli risposero: "È reo di morte!". Allora gli sputarono in faccia e lo percossero; altri lo schiaffeggiarono, dicendo: "Fa il profeta per noi, Cristo! Chi è che ti ha colpito?". 
Pietro intanto se ne stava seduto fuori, nel cortile. Una giovane serva gli si avvicinò e disse: "Anche tu eri con Gesù, il Galileo!". Ma egli negò davanti a tutti dicendo: "Non capisco che cosa dici". Mentre usciva verso l'atrio, lo vide un'altra serva e disse ai presenti: "Costui era con Gesù, il Nazareno". Ma egli negò di nuovo, giurando: "Non conosco quell'uomo!". Dopo un poco, i presenti si avvicinarono e dissero a Pietro: "È vero, anche tu sei uno di loro: infatti il tuo accento ti tradisce!". Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: "Non conosco quell'uomo!". E subito un gallò canto. E Pietro si ricordò della parola di Gesù, che aveva detto: "Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte". E, uscito fuori, pianse amaramente.
Venuto il mattino, tutti i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Poi lo misero in catene, lo condussero via e lo consegnarono al governatore Pilato. Allora Giuda - colui che lo tradì - vedendo che Gesù era stato condannato, preso dal rimorso, riportò le trenta monete d'argento ai capi dei sacerdoti e agli anziani, dicendo: "Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente". Ma quelli dissero: "A noi che importa? Pensaci tu!". Egli allora, gettate le monete d'argento nel tempio, si allontanò e andò a impiccarsi. I capi dei sacerdoti, raccolte le monete, dissero: "Non è lecito metterle nel tesoro, perché sono prezzo di sangue". Tenuto consiglio, comprarono con esse il "Campo del vasaio", per la sepoltura degli stranieri. Perciò quel campo fu chiamato "Campo di sangue" fino al giorno d'oggi. Allora si compì quanto era stato detto per mezzo del profeta Geremia: "E presero trenta monete d'argento, il prezzo di colui che a tal prezzo fu valutato dai figli d'Israele e le diedero per il campo del vasaio, come mi aveva ordinato il Signore". 
Gesù, intanto, comparve davanti al Governatore e il Governatore lo interrogò dicendo: "Sei tu il Re dei Giudei?". Gesù rispose: "Tu lo dici". E mentre i capi dei sacerdoti e gli anziani lo accusavano, non rispose nulla. 
Allora Pilato gli disse: "Non senti quante testimonianze portano contro di te?". Ma egli non rispose neanche una parola, tanto che il Governatore rimase assai stupito. A ogni festa, il Governatore era solito rimettere in libertà per la folla un carcerato, a loro scelta. In quel momento, avevano un carcerato famoso, di nome Barabba. Perciò, alla gente che si era radunata, Pilato disse: "Chi volete che io rimetta in libertà per voi? Barabba o Gesù, chiamato Cristo?". Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia. 
Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: "Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata per causa sua". Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora il Governatore domandò loro: "Di questi due, chi volete che io rimetta in libertà per voi?". Quelli risposero: "Barabba!". Chiese allora Pilato: "Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?". Tutti risposero: "Sia crocifisso!". Ed egli disse: "Ma che male ha fatto?". Essi allora gridavano più forte: "Sia crocifisso!". Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto aumentava, prese dell'acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: "Non sono responsabile di questo sangue. Pensateci voi!". E tutto il popolo rispose: "Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli". Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.
Allora i soldati del Governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la truppa. Lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano: "Salve, Re dei Giudei!". Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo.
Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la sua croce. Giunti al luogo detto Golgota, che significa "luogo del cranio", gli diedero da bere vino mescolato con fiele. Egli lo assaggiò, ma non ne volle bere. Dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti, tirando a sorte. Poi, seduti, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo posero il motivo scritto della sua condanna: "Costui è Gesù, il Re dei Giudei".
Insieme a  lui vennero crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.
Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: "Tu che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei il Figlio di Dio, e scendi dalla croce!". Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano: "Ha salvato altri e non può salvare se stesso! È il Re d'Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui. Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuole bene. Ha detto infatti: 'Sono Figlio di Dio!'". Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo.
A mezzogiorno si fece buio su tutta la Terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: "Eli, Eli, lama sabactani?", che significa: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?". Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: "Costui chiama Elia". E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. Gli altri dicevano: "Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!". Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito. 
Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la Terra tremò, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi che erano morti risuscitarono. Uscendo dai sepolcri, dopo la sua Risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono prese da grande timore e dicevano: "Davvero costui era Figlio di Dio". 
Vi erano là anche molte donne, che osservavano da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo. Tra queste c'erano Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la Madre dei figli di Zebedeo. 
Venuta la sera, giunse un uomo ricco di Arimatea, chiamato Giuseppe; anche lui era diventato discepolo di Gesù. Questi si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato allora ordinò che gli fosse consegnato. Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo depose nel suo sepolcro nuovo, che si era fatto scavare nella roccia; rotolata poi una grande pietra all'entrata del sepolcro, se ne andò. Lì, sedute di fronte alla tomba, c'erano Maria di Magdala e l'altra Maria.
Il giorno seguente, quello dopo la Parasceve, si riunirono presso Pilato i capi dei sacerdoti e dei farisei, dicendo: "Signore, ci siamo ricordati che quell'impostore, mentre era vivo, disse: 'Dopo tre giorni risorgerò'. Ordina dunque che la tomba venga vigilata fino al terzo giorno, perché non arrivino i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: 'È risorto dai morti". Così quest'ultima impostura sarebbe peggiore della prima!". Pilato disse loro: "Avete le guardie: andate e assicurate la sorveglianza come meglio credete". Essi andarono e, per rendere sicura la tomba, sigillarono la pietra e vi lasciarono le guardie. 

Parola del Signore

CANTI PER LA S. MESSA DELLE ORE 11:00
Osanna al Figlio di David
Rit.
 Osanna al Figlio di David, osanna al Redentor!

Apritevi o porte eterne,
avanzi il Re della gloria
adorino cielo e Terra,
l'eterno suo poter. Rit.

O monti stillate dolcezza
il Re d'amore s'avvicina
si dona pane vivo
ed offre pace al cuor. Rit.

O Vergine, presso l'Altissimo
trovasti grazia e onor:
soccorri i tuoi figlioli
donando il Salvator. Rit

Ad una voce sola
gridiamo a Dio che venga
su questa nostra terra
Lui solo a regnar. Rit

Sia luce nella notte,
conforto nel cammino,
il pane e la parola,
e pace ad ogni cuor. Rit

Applaudite popoli tutti

Rit
Applaudite popoli tutti
acclamate con gioia
al Signore di tutta la Terra
il Vivente, l'Altissimo.

Applaudite nazioni del mondo
ricchi e poveri insieme.
Egli ha posto in mezzo alle genti
la sua santa dimora. Rit

Ogni angolo dell'universo
renda grazie al suo Nome.
Si rallegri ogni cuore del mondo
ed esalti il suo Amore. Rit.

Acclamiamo al Signore con gioia
a Lui gloria e onore.
Eleviamo la nostra lode
al Creatore del mondoRit. 

Lode a Te, o Cristo
Rit. Lode a Te, o Cristo, Re di eterna gloria! (2x)

Signore, Tu sei veramente il Salvatore del mondo
dammi dell'acqua viva perché io non abbia più sete. Rit. 

Ti seguirò

Ti seguirò, ti seguirò, o Signore
e nella tua strada camminerò.

Ti seguirò nella via dell'amore
e donerò al mondo la vita.

Ti seguirò nella via del dolore
e la tua Croce ci salverà.

Ti seguirò nella via della gioia
e la tua luce ci guiderà.

Santo gen rosso
Santo, Santo, Santo 
il Signore, Dio dell'universo
I cieli e la Terra
sono pieni della tua gloria

Rit. Osanna, Osanna, 
Osanna nell'alto dei cieli (2x)

Benedetto Colui che viene
nel Nome del Signore. Rit. 

Agnus Dei
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi
miserere nobis.

Agnus Dei, qui tollis peccata mundi
miserere nobis.

Agnus Dei, qui tollis peccata mundi
dona nobis pacem.

Pane di vita nuova

Pane di vita nuova
vero cibo dato agli uomini
Nutrimento che sostiene il mondo
Dono splendido di grazia.

Tu sei sublime frutto
di quell'albero di Vita
che Adamo non poté toccare
ora in Cristo è a noi donato.

Rit.  
Pane della Vita
Sangue di salvezza
vero corpo, vera bevanda
Cibo di grazia per il mondo.

Sei l'Agnello immolato
nel cui sangue è la salvezza
memoriale della vera Pasqua
della nuova Alleanza.

Manna che nel deserto
nutrì il popolo in cammino
sei sostegno e forza nella prova
per la Chiesa in mezzo al mondo. Rit. 

Vino che ci dà gioia
che riscalda il nostro cuore
sei per noi il prezioso frutto
della vigna del Signore.

Dalla vite ai tralci
scorre la vitale linfa
che ci dona la vita divina
scorre il sangue dell'amore. Rit.

Al banchetto c'inviti
che per noi hai preparato
doni all'uomo la tua Sapienza
doni il Verbo della vita.

Segno d'amore eterno
pegno di sublimi nozze
comunione nell'unico corpo
che in Cristo noi formiamo. Rit.

Nel tuo sangue è la vita
ed il fuoco dello Spirito
la sua fiamma incendia il nostro cuore
e purifica il mondo.

Nel prodigio dei pani
Tu sfamasti ogni uomo
nel tuo amore il povero è nutrito
e riceve la tua vita. Rit. 

Laudate omnes gentes
Laudate, omnes gentes,
laudate Dominum.
Laudate, omnes gentes,
laudate Dominum.

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35137 Padova (PD)
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