Orari S. Messe

Domenica e festivi:
8.00 - 9.30 - 11.00 - 12.15 - 19.00


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Foglietto parrocchiale

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29 ottobre 2017

 

Parola vivente - Le letture della domenica
Carissimi fratelli e sorelle,
 quando un fariseo dottore della legge - cioè esperto in Sacra Scrittura - chiede a Gesù quale sia il "grande comandamento", cioè quello più importante di tutti, Egli ne cita due (vangelo di oggi, Matteo 22,34-40). Per capire questa domanda bisogna sapere che a quei tempi le "scuole rabbiniche" - cioè i movimenti di pensiero che facevano capo ad un rabbino "dottore della legge" di particolare prestigio - avevano elaborato un lungo elenco di precetti derivanti dalla Sacra Scrittura, ben 613 di cui 365 proibizioni (non farai questo o questo...) e 248 comandi positivi (farai questo o questo...): è comprensibile quindi che all'interno di questa marea di prescrizioni si andasse in cerca di quale fosse quella che potesse in qualche modo orientare il credente nell'applicare tutte le altre. Ora Gesù dice che questo "grande comandamento" c'è, e lo ottiene unificando due precetti che nella Bibbia ebraica esistono, ma separatamente: "amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente" (Deuteronomio 6,4-7) e "amerai il tuo prossimo come te stesso" (Levitico 19,18). L'aver messo insieme questi due precetti in un legame strettissimo è uno dei principali aspetti della "rivoluzione cristiana", cioè del radicale cambiamento che Cristo ha impresso alla concezione dei rapporti fra Dio e l'uomo e degli uomini fra di loro proprio del mondo ebraico e in genere delle religioni allora esistenti. Da questo momento in poi chi dice di amare Dio e si dimentica del prossimo è in realtà un bigotto che alla fine non ama affatto Dio, ma l'idea  che si è fatto di Dio; e chi ama solo il prossimo si ferma agli aspetti sociali della questione facendo dell'amore una serie di interventi in favore delle persone dimenticandosi che queste hanno un'anima, cioè una vita ben più profonda, bella e complessa dei soli bisogni materiali (di cui ovviamente bisogna occuparsi per primi), una vita di cui prendersi cura a 360 gradi. Il "grande comandamento" ci dice che l'amore per Dio si verifica nell'amore per il prossimo, e l'amore per il prossimo diventa completo solo quando ci si apre alla venerazione per l'immagine di Dio presente in ogni persona. Ma chi è il prossimo? Chiunque ti è prossimo, cioè vicino. La prima lettura (Esodo 22,20-26) porta degli esempi concreti di "prossimo": l'orfano e la vedova da non maltrattare, lo straniero da accogliere, il debitore che deve pagare ciò che deve senza vedersi privato di quanto gli è necessari per vivere, l'attenzione alle esigenze di chi è ne bisogno. Dal testo si capisce che - ad eccezione forse dello straniero - qui prossimo è "colui che ti è vicino perché appartiene al tuo popolo". Sappiamo invece da numerosi passi del Vangelo che Gesù rivoluziona anche questo modo di pensare: con Lui il concetto di "prossimo" diventa universale, coinvolgendo chiunque ti sia vicino a qualunque popolo o "colore" appartenga, senza eccezioni e senza preferenze. E' quello che si realizza nelle prime comunità cristiane, cui appartenevano persone provenienti da ambienti diversi fra di loro, e ebrei e pagani di varie provenienze come sottolinea san Paolo nella seconda lettura (1Tessalonicesi 1,5c-10): "...vi siete convertiti dagli idoli per servire Dio...". Il grande comandamento dell'amore ci unifica tutti, facendo della Chiesa una comunità di fratelli e sorelle.

Le letture della solennità di Tutti i Santi

Nella prima lettura (Apocalisse 7,2-4.9-14) S. Giovanni ci offre una visione del paradiso dicendoci di non avere paura, perché nella Casa di Dio c'è posto per tutti. Il numero 144.000 non va preso alla lettera perché 144 è il quadrato di 12, che simbolicamente esprime le scelte di Dio all'interno dell'umanità da Lui creata: fra tutti i popoli egli sceglie le 12 tribù di Israele per avviare il suo progetto di salvezza; fra i suoi discepoli Gesù sceglie 12 apostoli per fondare la sua chiesa. Ora 12x12 fa 144: significa che la scelta di Dio si amplia ad un numero sovrabbondante di persone; il tutto viene moltiplicato per mille, numero simbolo della tendenza all'infinito. La Chiesa è il nuovo Israele, comunità di credenti destinata ad ampliarsi sempre di più includendo tutti i popoli e tutte le culture: quanti accolgono la Parola di Dio e la mettono in pratica, a qualunque nazione appartengano e qualunque lingua parlino, sono destinati a rimanere con Lui in eterno nell'assemblea dei santi. Ma cosa vuol dire essere santi? Lo stesso apostolo nella seconda lettura (I lettera di san Giovanni 3,1-3) ci ricorda che i santi sono i figli di Dio, quelli che stanno dalla parte del Signore, rifiutando la logica del "mondo" che è ricerca inesausta di soddisfazione, piacere, potere, denaro mettendo da parte tutto ciò che ci indirizza verso il bene altrui. Nel vangelo (Matteo 5,1-12a) le Beatitudini ci indicano la strada della santità (di cui non a caso il termine beatitudine è sinonimo). Beati sono i poveri in spirito, cioè quelli che si ritengono poveri di fronte a Dio e sanno di avere bisogno di Lui, vale a dire chi ha fede e non riesce a concepire la propria vita senza la presenza del Signore. Beati sono quelli che si trovano nel pianto, indipendentemente dai loro meriti, perché Gesù va incontro a loro per primi: malati, indemoniati, orfani e vedove, poveri, lebbrosi etc.. Beati sono coloro che si sforzano di imitare il comportamento di Dio che è mitezza, purezza, misericordia, giustizia, onestà, pace. E beato è chi sa pagare di persona per la propria fede e i propri ideali di giustizia. Su questa strada ci siamo un po' tutti: Gesù non ci chiede a che punto del cammino siamo arrivati, ma semplicemente di camminare come siamo capaci: l'importante è non rimanere alla porta a guardare... Pace e bene a tutti.

Il parroco don Alberto

 

Avvisi Parrocchiali

“Al pozzo del cuore di Dio”: intenzioni raccolte in chiesa, consegnate alle Suore Elisabettine per la preghiera personale e comunitaria; Rosario chiesa di S. Giuseppe (via Vendramini) I sabato del mese ore 9,30.

Catechesi dei ragazzi dalla prima elementare alla terza media: ogni mercoledì dalle 16,45 alle 17,45.

Giovanissimi - adolescenti: domenica ore 18,00 i più giovani, gli altri al sabato pomeriggio. Gli orari sono suscettibili di cambiamenti in base alle esigenze dei ragazzi.

Catechesi degli adulti: ogni lunedì alle ore 16,00 nella Scoletta entrando dalla Basilica. Tema dell'anno è il libro dell'Apocalisse.

Gruppo Adulti di Azione Cattolica: ogni martedì alle ore 17,30 nella Sala Parrocchiale per riflettere insieme sulle letture della domenica successiva.

Gruppo terza età "Lavoro e sorriso": ogni giovedì dalle ore 16,00 alle 18,00 nella Sala Parrocchiale.

Ieri alle ore 10,00 abbiamo celebrato il battesimo di Caterina Imbimbo e Marco Ferraro; oggi nella S. Messa delle ore 11,00 celebriamo il Battesimo di Camlla Prandi. Un augurio alle famiglie.

Mercoledì 1 novembre: Solennità di Tutti i Santi, orario festivo (la S. messa delle 19,00 di martedì 31 sarà prefestiva). Alle ore 18,30 reciteremo il Santo Rosario per i nostri defunti davanti all'Altare delle Anime.

Mercoedì 2 novembre: Commemorazione dei fedeli defunti. Le Ss. Messe avranno orario feriale; nella S. Messa delle ore 19,00 ricorderemo i fedeli defunti dello scorso anno (a partire dal 2 novembre 2016) che verranno nominati uno per uno nella preghiera dei fedeli. Inoltre siccome nella nostra Basilica ci sono molte tombe (ben visibili nel pavimento), faremo una preghiera speciale anche per i defunti ivi sepolti.
Alle ore 15,00 nel Cimitero Maggiore il vescovo celebrerà la S. Messa con il Rito di benedizione delle tombe.

Dalle ore 12,00 dell'1 novembre all'intera giornata del 2 si può ottenere l'Indulgenza plenaria per i propri defunti. Condizioni: Confessione e Comunione; visita ad una chiesa parrocchiale od altro oratorio con recita del Padre Nostro, del Credo e di una preghiera secondo le intenzioni del Papa. L'indulgenza può anche essere ottenuta una volta al giorno dall'1 all'8 novembre con una visita al cimitero.

Sabato 11 novembre alle ore 20,00 nella Sala Parrocchiale si terrà la tradizionale cena di inizio anno catechistico, cui sono invitati i ragazzi e le loro famiglie condividendo ciò che ognuno avrà portato.

Domenica 12 novembre ci sarà una raccolta di generi alimentari per le "borse della spesa".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Archivio letture settimanali

Info parrocchia

Parrocchia S. Maria del Carmine
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