Parola vivente - Le letture della Domenica
Carissimi fratelli e sorelle,
Dio è l’inconoscibile per eccellenza, al di là di ogni nostra possibilità di comprensione. Non a caso comprendere significa “prendere dentro”, cioè “contenere, racchiudere”: io ho compreso un certo problema quando l’ho fatto entrare tutto nel mio cervello, in modo da conoscerlo completamente, in modo da non lasciarmene sfuggire neanche un particolare. E’ chiaro che con Dio questo non funziona: voler comprendere Dio sarebbe come andare davanti all’oceano con un bicchiere pretendendo di farcelo stare tutto dentro. La prima lettura (Sapienza 9,13-18) ci ricorda proprio l’impossibilità da parte nostra di conoscere ciò che Dio vuole da noi, perché Egli è come l’oceano, e noi come il bicchiere. Però è anche vero che noi il bicchiere ce l’abbiamo, e possiamo metterci dentro un piccolissimo, infinitesimale frammento dell’acqua dell’oceano. “Chi avrebbe conosciuto il tuo volere se tu non gli avessi dato la sapienza e dall’alto non gli avessi inviato il tuo santo spirito?”. Ecco, il bicchiere è proprio nelle nostre mani, è un dono di Dio, è la “sapienza”, cioè la capacità di conoscere le cose, di farci stupire da esse, di porci sempre nuove domande per andare in cerca di nuove risposte con la guida dello Spirito Santo che - se gli apriamo mente e cuore - sa indirizzarci sulla giusta strada, una strada che dura tutta la vita e che di fronte all’Eterno non è quasi niente, ma pur sempre qualcosa come un bicchiere riempito con l’acqua di un oceano incredibilmente più grande di lui. Capiamo allora il Vangelo (Luca 14,25-33), che ci indica il cammino da prendere per poter diventare noi stessi, alla fine della vita, una goccia nel gran mare dell’eternità. E la via non è facile: si tratta anzitutto di mettere Gesù al primo posto per poter imparare da Lui a vivere; non dimentichiamoci che “discepolo” significa appunto “uno che impara”. Se vogliamo imparare da Gesù a vivere, allora dobbiamo metterlo al primo posto nella nostra vita, perché solo da Lui possiamo apprendere l’amore vero, quello che ci unisce agli altri senza secondi fini, senza preferenze, in totale gratuità. E amare non è facile, perché significa “portare la propria croce” e seguirlo: per Gesù la croce ha significato il dono di tutto se stesso all’umanità, l’amore più totale e perfetto. L’amore che dobbiamo avere gli uni gli altri allora dovrebbe essere simile al suo: un dono di sé che non si ferma di fronte al sacrificio, alla rinuncia, alla fatica. Donare una cosa significa privarsi di essa: donare la vita significa allora secondo le parole di Gesù “privarsi di tutti i propri averi”, che non vuol dire di ciò che si ha, ma di ciò che si è, di tutto ciò che ci contraddistingue in positivo, qualità, capacità, sentimenti, caratteristiche. Tutto ciò che io sono non devo tenermelo per me, ma “farne dono” di volta in volta per aiutare, per consigliare, per intervenire, per consolare, per… e non si è mai finito, perché il cristiano è sempre una persona “in uscita” verso l’altro, chiunque egli sia. Di qui l’avvertimento di Gesù: chi vuole essere suo discepolo deve “fare bene i propri conti” perché il cammino è impegnativo. Quello che è certo è che seguire Gesù ti cambia la vita, ti da tanta gioia pur nella fatica e ti rende un po’ alla volta simile a Lui. E’ quanto ci suggerisce la seconda lettura (Lettera a Filemone 9b-10.12-17): san Paolo aveva accolto in casa propria, mentre si trovava a Roma in attesa di giudizio, uno schiavo fuggitivo, Onesimo, e dopo averlo convertito e battezzato lo rimandò dal suo padrone Filemone - un cristiano anch’egli precedentemente convertito dall’Apostolo - con una breve lettera in cui lo esorta a riprenderlo con sé trattandolo però “non più come schiavo, ma...come fratello carissimo, in primo luogo per me, ma ancora più per te”. Ecco: seguire Cristo ti cambia la vita, modifica le prospettive, capovolge la scala dei tuoi valori e ti inserisce in una corrente di amore dove al possesso e al senso di superiorità si sostituiscono la gratuità, il dono di sé e la fraternità, in una parola l’amore, quello vero. Pace e bene a tutti.
Il Parroco don Alberto
Avvisi Parrocchiali
“Al pozzo del cuore di Dio”: intenzioni raccolte in chiesa, consegnate alle Suore Elisabettine per la preghiera personale e comunitaria; Rosario chiesa di S. Giuseppe (via Vendramini) I sabato del mese ore 9,30.
Per concludere l’estate in bellezza: da lunedì a venerdì faremo un “minigrest” autunnale; in sostanza terremo aperto il patronato dalle 15,00 alle 18,00 per i ragazzi di elementari e medie che vorranno partecipare; gli animatori organizzeranno qualche gioco insieme, ci sarà la merenda e nella seconda parte se qualcuno vuole potrà portarsi i compiti per le vacanze. La partecipazione è libera e gratuita.
Cari fratelli e sorelle, ogni mese circa cinquanta famiglie dell’unità pastorale Carmine – Eremitani – Pace ricevono dalla nostra parrocchia un aiuto concreto in generi di prima necessità. Vi saremmo grati se voleste continuare ad aiutarci a rifornire il nostro magazzino dei prodotti ora mancanti, quali: pasta - passata di pomodoro o pomodori pelati – olio d’oliva in bottiglia o latta – tonno e sgombro in scatola - fagioli e piselli in scatola - marmellata - caffè - latte UHT - zucchero – merendine – biscotti. La raccolta si svolgerà domenica 11 settembre 2016 durante tutte le Sante Messe, compresa quella prefestiva del 10.09.2016 alle ore 19. Qualsiasi contributo, anche il più piccolo, è importante. Grazie di cuore!
Il parroco don Alberto, i volontari del gruppo Caritas
La Zona Pastorale Carmine Eremitani Pace organizza per domenica 18 settembre una gita sui luoghi della Grande Guerra tra il Montello e il Piave. Programma di massima: partenza da piazza Petrarca ore 8.30; visita di alcuni luoghi significativi delle battaglie sulla Piave; pranzo in un locale tipico del Montello; S. Messa ore 16.30; rientro intorno alle ore 18.45
Trasporto in pullman e pranzo € 38. Si prega di dare l’adesione quanto prima versando un acconto di € 10.
La Zona Pastorale Carmine Eremitani Pace organizza per sabato 24 settembre alle ore 15,00 un breve pellegrinaggio giubilare al Santuario di San Leopoldo con il seguente programma: ci si trova direttamente lì alle ore 15,00; un padre cappuccino ci farà visitare il convento illustrandoci il legame profondo fra la figura di san Leopoldo e la misericordia divina da lui distribuita a piene mani nel Sacramento della Riconciliazione, che anche oggi ha nel Santuario uno dei maggiori punti di riferimento. Per chi lo desidera alle 16,00 c’è la S. Messa prefestiva.
La catechesi degli adulti inizierà lunedì 19 settembre alle ore 16,00 nella Sala del Capitolo. Quest’anno pastorale ha come slogan “una sosta che ci rinfranca”. Il vescovo non ha voluto aggiungere nuove proposte rispetto a quelle già attivate negli anni precedenti, pensando ad un anno di “sosta per contemplare con stupore i passi già compiuti e per immaginare con fiducia quelli di domani”. Ho pensato quindi che non c’è sosta migliore che soffermarci sulle più belle preghiera mai scritte: il tema di quest’anno sarà quindi il Libro dei Salmi.
l catechismo per i ragazzi di elementari e medie inizierà mercoledì 28 settembre in chiesa con la S. Messa delle ore 17,00.
Domenica 11 settembre alle ore 16,00 presso la Casa Madre delle Suore Elisabettine (via S. Giovanni di Verdara 54) si terrà la “Festa di addio all’estate” con musica, canti, sbandieratori. Invitate sono le suore anziane, le comunità e quanti desiderano condividere la festa con loro. Con i lavori delle suore verrà allestito un mercatino solidale. La festa si concluderà con un buffet.
Nella circostanza della scomparsa delle sigg. Maria Giovanna Gava e Grazia Maria Prosdocimi Fanti ci uniamo al dolore dei familiari e di quanti le hanno conosciute.