Orari S. Messe

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Foglietto parrocchiale

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Domenica 29 settembre 2019

 

Parola vivente - Le letture della domenica

 
 
Carissimi fratelli e sorelle,
 le letture di oggi si aprono con la durissima requisitoria del profeta Amos (6,1a.4-7) contro gli "spensierati di Sion", cioè quei ricchi che si danno ai propri piaceri restando completamente indifferenti al mondo che li circonda. Che poi non è affatto un vizio da ricchi, ma è trasversale a tutte le classi sociali: la condizione di quelli che pensano fin dall'inizio della settimana come passeranno il week end, elaborando tutte le strategie possibili (dal prolungamento all'infinito delle "pause caffè" in su) per lavorare il meno possibile, mantenendosi ben distanti da responsabilità e impegni, disinteressandosi di tutto ciò che li circonda a meno che non favorisca i loro interessi; l'unica cosa che li emoziona un poco è se la squadra del cuore ha vinto o perso... Mettiamoci dentro anche tutti quei genitori che invece di educare i loro figli con qualche salutare "no" (cosa difficile perché poi i figli reagiranno con musi lunghi e atteggiamenti sprezzanti) preferiscono foraggiarli con mance e regali, "così non danno fastidio": può sembrare esagerato, ma frasi simili ne ho sentite parecchie, unite ad altre del tipo "in fondo anch'io ho la mia vita", confondendo la vita con i propri interessi, passioni, hobbies, piaceri, tutte cose in sé positive a patto che si sia consapevoli che la vita vera sono proprio loro, i figli che avete messo al mondo, e la moglie, il marito, il lavoro, la fatica di ogni giorno. E a proposito di fatica, fra questi "spensierati" bisogna mettere anche quanti si illudono che la parola magica del momento "scarica l'app" li liberi dalla fatica del vivere, e così stanno sempre "a lavorare di pollice" facendo del telefonino l'unico orizzonte della propria vita, he in realtà è ben più grande e bella. Nel Vangelo di oggi (Luca 16,19-31) Gesù riprende e amplifica il tema della prima lettura raccontando di un ricco che ha passato tutta la sua vita fra vestiti eleganti e pranzi succulenti: c'è del male in questo? Ma il problema è proprio qui: quest'uomo non ha fatto niente di male, ma si è dimenticato di fare qualcosa di bene, restando indifferente a tutto tranne che ai suoi piaceri, al punto di non sentire il bisogno di fare qualcosa per quel poveraccio - da lui costante
 
mente ignorato - che stava alla sua porta in condizioni miserevoli. Insomma, questo era un uomo da nulla, uno che si lasciava vivere senza impegnarsi veramente in qualcosa, senza darsi da fare per qualcuno. Di lui non viene etto il nome, perché non serve: il nome viene dato alle persone, e il termine persona è impegnativo perché sembra derivare da un verbo latino (personare) che significa risuonare; persona è chi riesce a far risuonare - con i pensieri, le parole, le azioni, l'impegno - la propria vita negli altri e nel mondo che lo circonda e contemporaneamente permette alle vite degli altri e al mondo di risuonare dentro di lui. Altro che risuonare: quest'uomo è stato per tutta la vita come una campana crepata (che non risuona, ma fa solo uno sgradevole rumore), cieco e sordo a tutto tranne che ai bei vestiti, ai lauti pranzi  e alle ricche cene. Il povero Lazzaro invece un nome ce l'ha, perché si impegnava, faceva del suo meglio per vivere, e il suo meglio era stare giorno dopo giorno con pazienza alla porta del ricco che lo ignorava, dove però qualche servo compassionevole gli passava di tanto in tanto un pò di avanzi. Ma nell'aldilà i ruoli si invertono, perché gli ultimi sono sempre i primi nel cuore di Dio. E il ricco, finito all'inferno, si ricorda di quel Lazzaro che aveva ignorato per tutta la vita e chiede ad Abramo di mandarglielo con un po' di acqua da bere perché è privo di tutto, ma non è possibile; allora gli chiede di mandarlo dai suoi fratelli, perché li metta in guardia e li spinga a fare qualcosa di buono perché non debbano anche loro fare la sua fine. Ma Abramo rifiuta ancora: "Hanno Mosè e i profeti; ascoltino loro". Hanno cioè la Parola di Dio che ci insegna come vivere bene: nella seconda lettura san Paolo (1Timoteo 6,11-16) ce ne dà un esempio con le parole "tendi alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza". Il ricco allora obietta che solo un morto risuscitato potrà convincerli, ma Abramo conclude: se non ascoltano Mosè e i profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti". Il messaggio è chiaro: abbiamo già tutto ciò che ci serve, abbiamo una coscienza personale che ci fa distinguere il bene dal male; abbiamo i comandamenti che ci dicono come comportarci; abbiamo il Vangelo che ci insegna a vivere con amore e impegno, nell'attenzione a noi stessi e agli altri, nella consapevolezza che il mio bene deve essere anche il bene di tutti o non è affatto un bene. Dunque: attenti a non vivere come delle nullità, perché si  finisce nel nulla eterno. Pace e bene a tutti
Il parroco don Alberto
 
 
 
Avvisi Parrocchiali
“Al pozzo del cuore di Dio”: intenzioni raccolte in chiesa, consegnate alle Suore Elisabettine per la preghiera personale e comunitaria; Rosario chiesa di S. Giuseppe (via Vendramini) I sabato del mese ore 9,30.
 
Pulizie della Basilica: ogni primo mercoledì del mese, ore 8,30.
 
Oggi a tutte le Ss. Messe ci sarà una raccolta di generi alimentari per le "borse della spesa": ringraziamo di cuore iquanti vorranno contribuire, i ragazzi che le compongono e i volontari caritas che le distribuiscono.
 
Il catechismo dei ragazzi riprenderà mercoledì 2 ottobre alle ore 17,00 in Basilica con la S. Messa insieme. Al termine le catechiste - che ringraziamo tantissimo per il loro prezioso ed insostituibile servizio - si ritroveranno in ufficio parrocchiale per un breve incontro di programmazione. Da mercoledì 9 l'orario sarà quello consueto, ore 16,45-17,45 in patronato.
 
Il gruppo III età Lavoro e Sorriso riprenderà i propri incontri il 3 ottobre. Le signore che ne fanno parte si ritroveranno ogni giovedì dalle 16,00 alle 18,00 nella Sala Parrocchiale per trascorrere un po' di tempo in compagnia: anche l'amicizia, il confronto spontaneo e il lavorare insieme per obiettivi a scopo caritativo (come i mercatini di Natale e di Primavera, il cui ricavato è stato devoluto per il restauro dell'abside) sono un modo per continuare a formarsi nella vita cristiana. Negli ultimi due anni il gruppo ha visto una riduzione di partecipanti a dovuto a motivi di salute, alla tarda età e purtroppo ad alcuni decessi: è per questo che da tempo si chiede che forze nuove vengano ad aggiungersi a chi ha già dato tanto - e tanto continua a dare - alla vita parrocchiale.
 
L'Azione Cattolica adulti inizierà il suo anno associativo venerdì 4 ottobre, festa di S. Francesco, nella S. Messa delle ore 19,00.
 
Sabato 5 ottobre in Cattedrale il vescovo aprirà l'Anno Pastorale alla presenza dei rappresentanti dei consigli pastorali parrocchiali.
 
La festa della Madonna dei Lumini sarà domenica 13 ottobre. Il programma è contenuto nel bollettino "All'ombra del cupolone" che arriverà nelle famiglie la settimana precedente.
 
La catechesi degli adulti riprenderà  lunedì 14 alle ore 16,00, nella sala del Capitolo. Il tema dell'anno sarà l'approfondimento del significato del nostro battesimo.
 
Turni di presenza in Basilica. Si sono già offerte undici persone: un numero buono, ma non ancora sufficiente per coprire tutti i turni, perché non è pensabile impegnare una persona più di una volta alla settimana per un paio d'ore. Per queste persone - e per altre che nel frattempo si vorranno aggiungere - è indetta una riunione lunedì 7 ottobre alle ore 18,00 in Sacrestia, darà alcune indicazioni circa il servizio richiesto, dopodiché si inizierà con i turni.
 
Ricordiamo che Ottobre è il mese del Rosario, preghiera antichissima che si rivolge a Maria e costituisce nello stesso tempo - attraverso i "misteri" - un riassunto del Vangelo. Cerchiamo di recitarlo ogni giorno, in Basilica alle ore 18,30 o personalmente oppure in famiglia. Ne verrà un gran bene
 
 
 
 
 
 
 

 

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